L’ agroecologia è considerata allo stesso tempo una scienza, una pratica e un movimento. Abbraccia l’intero sistema alimentare a partire dal suolo fino all’organizzazione delle società umane.
Come scienza, dà priorità alla ricerca-azione, agli approcci olistici e partecipativi, alla transdisciplinarità che è comprensiva di differenti sistemi di conoscenza.
Come pratica, è basata sull’uso sostenibile delle risorse locali rinnovabili, sulle conoscenze e priorità di agricoltori e allevatori locali, su un uso sapiente della biodiversità che fornisca servizi ecosistemici e resilienza e su soluzioni che offrano molteplici benefici (ambientali, economici e sociali) dal locale al globale.
Come movimento, difende le piccole aziende agricole a conduzione familiare, i contadini e le comunità rurali, la sovranità alimentare, la filiera corta, le varietà di sementi e razze autoctone, alimenti sani e di qualità.
L’agroecologia riconosce che l’intero è maggiore della somma delle sue parti e per questo promuove le interazioni tra i soggetti a livello di scienza, pratica e movimenti sociali, facilitando la condivisione delle conoscenze e l’azione.
Fonte: https://www.agroecology-europe.org/
Servizi ecosistemici
Riprendendo la definizione coniata dal rapporto “Valutazione degli ecosistemi del millennio”, i servizi ecosistemici, dall’inglese “ecosystem services”, sono “i benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano”, cioè le materie prime e le attività offerte in modo gratuito dalla natura all’umanità per soddisfare le proprie esigenze.
Si possono distinguere quattro grandi categorie di servizi ecosistemici:
• supporto alla vita (come ciclo dei nutrienti, formazione del suolo, habitat e diversità genetica);
• approvvigionamento (come la produzione di cibo, acqua potabile, materiali o combustibile);
• regolazione (come regolazione del clima, protezione dagli eventi estremi, depurazione dell’acqua e dell’aria, impollinazione e controllo delle infestazioni);
• valori culturali (fra cui quelli estetici, spirituali, culturali, educativi e ricreativi).
Fonte: Millennium Ecosystem Assessment (MA), 2005