Regolazione naturale dei parassiti
La regolazione naturale dei fitofagi e dei parassiti degli animali domestici viene effettuata mettendo in atto pratiche che favoriscano la presenza di insetti e altri organismi antagonisti (parassiti, parassitoidi) oppure che contribuiscano a rendere l’ambiente poco ospitale per gli stessi. La presenza di insetti utili è supportata dalla presenza di aree semi-naturali opportunamente gestite all’interno dell’azienda.
Le aree semi-naturali forniscono fonti nutritive e riparo invernale agli insetti parassiti dei fitofagi, favorendone la presenza e l’attività. La diversità di composizione di margini, siepi e boschi ha un ruolo centrale perché quanto più le fonti di nutrimento e i micro-habitat sono diversificati, tanto più diversificata sarà la comunità di insetti utili che si andrà ad instaurare in quelle aree. La presenza di una comunità diversificata di insetti antagonisti porta allo stabilirsi di un equilibrio ospite-parassita che comporta una globale diminuzione delle infestazioni da parte dei fitofagi, la cui presenza rimane sotto la soglia di danno, grazie al controllo esercitato dagli antagonisti. Le aree semi-naturali ospitano inoltre insetti benefici come gli impollinatori, fondamentali per le produzioni delle coltivazioni. Gli habitat semi-naturali sono inoltre una riserva di microrganismi utili ed in particolare di micorrize. Le micorrize derivano da un’associazione simbiotica tra funghi e piante. Grazie a questa simbiosi, le piante sono in grado di assorbire meglio i nutrienti, in particolare il fosforo.
La diversificazione delle rotazioni e delle lavorazioni è una strategia ottimale per interrompere i cicli riproduttivi degli insetti fitofagi rendendo l’ambiente agricolo il più possibile inospitale. Attraverso la consociazione contemporanea di più specie è possibile limitare l’insorgenza di attacchi. I fitofagi sono infatti estremamente attratti da grandi fonti di cibi a loro graditi. Una monocoltura vasta ed omogenea costituisce un forte richiamo per gli insetti che se ne nutrono. Se l’ambiente è diversificato e le colture sono consociate (ad esempio frumento e trifoglio nel caso della bulatura), gli insetti troveranno maggiore difficoltà nell’individuare la loro fonte di cibo favorita e di conseguenza gli attacchi dei fitofagi saranno contenuti.
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