Aumentare la fertilità del suolo
A cura di Marzia Ranaldo e Anita Maienza
La qualità del suolo viene definita nel 1993 da Doran e Parking nel 1993 come “la capacità di interagire con l’ecosistema al fine di mantenere la produttività biologica, la qualità ambientale e promuovere la salute animale e vegetale”. Questa definizione presenta il suolo come un corpo dinamico, espressione dell’attività delle entità biotiche residenti nel terreno che stabiliscono associazioni e biocenosi dinamiche ed interagenti, promuovono processi biologici di rilevante significato ecologico e forniscono Servizi Ecosistemici (SE).
I Servizi Ecosistemici (MEA, 2005) rappresentano i processi attraverso i quali gli ecosistemi naturali sostengono e soddisfano i bisogni umani. Tali Servizi Ecosistemici sono suddivisi in 4 categorie: Supporto, Regolazione, Approvvigionamento, Culturali (de Groot et al., 2002).
I Servizi Ecosistemici forniti dalle funzioni del suolo, sono molteplici tra cui, la regolazione del microclima, la regolazione dell’acqua, la mitigazione dell’inquinamento, il supporto alla biodiversità, lo stoccaggio di carbonio.
Le buone pratiche agricole possono migliorare nel tempo anche la fertilità e la biodiversità di un suolo, per questo durante INVERSION, verranno monitorati alcuni parametri fondamentali per dimostrare come le pratiche adottate migliorano la qualità dei suoli delle aziende.
Il pascolamento ben gestito, con turnazioni e lavorazioni, accresce la fertilità del suolo, sia per la presenza di essenze foraggere con effetto fertilizzante, come le leguminose, sia per la letamazione diretta (meglio se con strigliatura), sia per la trinciatura dell’erba effettuata dagli animali che ne favorisce l’accestimento e quindi la maggior strutturazione dell’apparato radicale.
Introduzione di leguminose nella rotazione, incluse le colture di copertura
L’elevata specializzazione dei sistemi agricoli, sia per quanto riguarda la parte delle colture, sia per quanto riguarda l’allevamento, ha portato ad una progressiva esclusione delle specie leguminose dalla rotazione, che eppure costituiscono un elemento chiave per il mantenimento della fertilità del terreno.
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Rotazione senza apporto di fertilizzanti chimici
Le lavorazioni del suolo come le fertilizzazioni incidono pesantemente sulla qualità del suolo con notevole impatto sulle emissioni di anidride carbonica (CO2) metano (CH4) e protossido di azoto (N2O) in atmosfera. Questi gas sono emessi dal suolo per i processi di degradazione della sostanza organica ad opera della microflora. Tramite l’attività di monitoraggio ambientale del Progetto INVERSION si dimostra che applicando opportune pratiche agro-ecologiche l’agricoltura e la zootecnia possono INVERTIRE questa tendenza.
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FONTI
AIAF (2018) Associazione Italiana AgroForestazione http://www.agroforestry.it/
Baldoni R., Giardini L. (2000) Coltivazioni erbacee del Baldoni. Pàtron editore.
FAO (2018). Food and Agriculture Organization of the United Nations, 2018.
Millennium Ecosystems Assessment, 2005