Introduzione di leguminose nella rotazione, incluse le colture di copertura
L’elevata specializzazione dei sistemi agricoli, sia per quanto riguarda la parte delle colture, sia per quanto riguarda l’allevamento, ha portato ad una progressiva esclusione delle specie leguminose dalla rotazione, che eppure costituiscono un elemento chiave per il mantenimento della fertilità del terreno.
Grazie alla simbiosi con i batteri del genere Rhizobium le specie leguminose (piselli, fagioli, soia, erba medica, trifogli, veccia, favino ecc..) sono in grado di apportare azoto al terreno senza comportare rischi per l’ambiente. Le quantità di azoto apportato sono considerevoli; ad esempio un prato di trifoglio può apportare intorno a 100 kg/ha di azoto, a seconda della specie.
Un prato di erba medica è in grado di fornire al terreno intorno a 200 kg/ha di azoto. L’azoto è fornito in forma organica al terreno e quindi viene gradualmente reso disponibile per le colture attraverso i processi di mineralizzazione.
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