Diversità varietale
Una componente fondamentale dell’agrobiodiversità è la diversità delle risorse genetiche a disposizione. Negli anni è stato portato avanti molto lavoro per quanto riguarda il miglioramento genetico delle specie coltivate. Purtroppo, l’elevata specializzazione dei sistemi agricoli dagli anni 50 del novecento ad oggi ha portato ad una grande perdita di risorse genetiche legate al territorio.
La possibilità di poter ricorrere a varietà e razze diverse costituisce uno strumento di resilienza per i sistemi agricoli. Inoltre, la disponibilità di varietà locali e autoctone consente di ottenere prodotti di elevato pregio grazie alla capacità degli specifici genotipi di sfruttare al meglio le condizioni e le risorse disponibili nel territorio. La biodiversità genetica è co-responsabile della fornitura dei servizi ecosistemici, compresa la valorizzazione della cultura di un territorio.
Tramite il progetto INVERSION si cerca di sfruttare la diversità genetica e varietale per ottimizzare l’efficienza d’uso delle risorse. Vengono proposte agli agricoltori strategie quali la semina di miscugli di varietà o popolazioni, in grado di adattarsi in maniera plastica alle diverse condizioni ambientali. Grazie alla presenza di un pool genetico molto vasto, nel miscuglio ad alta diversità genetica saranno presenti geni in grado di conferire resistenza al freddo, altri alla siccità o all’attacco di patogeni. Grazie all’elevata diversità di geni posseduti dai vari individui che compongono il miscuglio, questo è in grado di evolvere con le variazioni del clima, anziché soccombere, e di garantire produzioni adeguate nel tempo. Grazie alla loro rusticità, data dal migliore adattamento all’ambiente rispetto alle varietà convenzionali, miscugli varietali e le popolazioni necessitano di ridotti input esterni come fertilizzanti e diserbanti.
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